Gruppo futuro
Che cos’è la disabilità?
Questa è la domanda che si sono posti i ragazzi del gruppo Futuro. Giorgia, Giovanni, Paola, Regina e Silvio pensano che si tratti solo di una questione di prospettive.
Per questo motivo il loro progetto è volto proprio ad un ribaltamento della prospettiva comune sulla disabilità. E quale punto di partenza migliore che lo sport? Lo sport è un’attività che unisce, diverte e soprattutto prevede una partecipazione attiva.
Propongono l’incontro tra le classi quarte e quinte con sportivi disabili, i quali terranno nelle scuole delle lezioni pratiche, diventando i maestri dei bambini.
Il maestro è una figura fondamentale ed è proprio attraverso questa figura che vorrebbero generare nei bambini l’ammirazione per le persone che li stanno guidando.
“È raro incontrare casi in cui il disabile sia colui che insegna. È più frequente, invece, essere in situazioni in cui il disabile è colui che ha bisogno di imparare” spiegano. Una questione di prospettive, appunto. Si tratta di rompere le barriere, rendendo i bambini consapevoli di ciò che realmente è la disabilità.
Il futuro è ciò che sarà e i ragazzi di questo gruppo hanno scelto di dedicarlo ai bambini, gli adulti del futuro. Li vorrebbero capaci di imparare senza pregiudizi, di guardare il mondo da una prospettiva diversa.
È un ribaltamento a cui loro stessi si sono sottoposti, decidendo, attraverso il Servizio Civile, di diventare parte attiva nell’aiutare chi ha più bisogno, scoprendo che spesso dare è più gratificante che ricevere.
Il futuro a volte è incerto, ma loro sono sicuri che le cose cambieranno.